Middelburg, Sudafrica, agosto 2016. Un negro viene fermato da due bianchi, mentre sta transitando sulla loro proprietà. E’ in possesso di cavi di rame, che i due sospettano abbia rubati. Vorrebbero portarlo alla stazione di polizia, ma questi minaccia di uccider loro le famiglie e di bruciar loro i campi. Ovviamente non è razzismo, loro sono bianchi. Le accuse non vengono prese alla leggera, forse perché i due bianchi rientrano tra le potenziali vittime del genocidio in corso in Africa del sud. Decidono così di portarlo alla loro fattoria, dove lo minacciano di morte, spingendolo a forza in una bara. E qui scatta il razzismo, essendo lui negro. E infatti a processo ci vanno i bianchi, mentre i negri comunisti fuori protestano contro il razzismo, innalzando il cartello “Uccidi i Bianchi” a fianco di “Galera a vita per i razzisti!”, e prendendo a bastonate due bambolotti bianchi, inchiodati su una croce. Tutto molto antirazzista.