Libro: Boerestaat, di Robert van Tonder Prima edizione inglese [1977]
Sommario
Capitolo 2
Emancipazione africana
Libia 1951 Marocco 1956 Sudan 1956 Tunisia 1956 Ghana 1957 Guinea 1958 Benin 1960 Camerun 1960 Repubblica Centrafricana 1960 Ciad 1960 Congo 1960 Gabon 1960 Costa d'Avorio 1960 Madagascar 1960 Mali 1960 Mauritania 1960 Niger 1960 Nigeria 1960 Senegal 1960 Somalia 1960 Alto Volta 1960 Zaire 1960 Sierra Leone 1961 Tanzania 1961 Algeria 1962 Burundi 1962 Ruanda 1962 Kenia 1963 Uganda 1963 Zanzibar 1963 Malawi 1964 Zambia 1964 Gambia 1965 Botswana 1966 Lesotho 1966 Guinea Equatoriale 1966 Mauritius 1968 Mozambico 1968 Swaziland 1968 Guinea Bissau 1974 Angola 1975 Capo Verde 1975 Sao Tomé 1975 Rio de Oro 1976 Seychelles 1976 Transkei 1976 Afars e Issas 1977 Bophutatswana 1977 Comore 1977 Venda 1979 Zimbabwe 1980 Ciskei 1981 Namibia 1989
Queste nazioni che hanno ottenuto la loro indipendenza erano tutti volk neri o marroni. La ritirata dell'Europa dall'Africa può anche essere definita, dal punto di vista della lotta per la libertà, come l'abbandono dell'Africa da parte dell'uomo bianco. Giusto o sbagliato, il mondo ha maturato l'opinione che non c'è posto per l'uomo bianco in Africa.
Questo è più giusto che sbagliato! Per gli imperi bianchi europei che si sono spartiti l'Africa e l'hanno sfruttata, volenti o nolenti non c'è posto in Africa. I volk europei che non hanno messo radici in Africa non hanno alcun diritto morale a stare qui.
I francesi d'Algeria che sono rimasti francesi sono tornati in Francia. I belgi del Congo che sono rimasti belgi sono dovuti tornare alla loro madrepatria. E per gli inglesi, che rimangono britannici, non c'è alternativa... a casa!
E i britanni a casa se ne sono andati, da Ghana, Kenia, Zambia, Zimbabwe e speriamo in futuro prossimo anche dal Sudafrica, dove approssimativamente un milione di loro sono ancora aggrappati al loro “retaggio inglese”. La storia non tollera intrusi coloniali.
L'Africa non tollera gli europei che si vantano della loro pelle bianca, così come fanno i sudafricani anglofoni e di madrelingua afrikaans. Come se la loro “diversità” e la loro “bianchezza” li legittimassero a rivendicare una casa in Africa.
Nel processo della lotta africana per la libertà un popolo africano è stato trascurato. Dopo la Guerra Britannica [più conosciuta come II Guerra Anglo-Boera o II Guerra di Liberazione Boera. Ndr] questo volk fu truffato lasciandosi chiamare “afrikaner” di lingua nederlandese, da politici che volevano placare i nemici che erano rimasti in Africa del sud. A causa della perdita del proprio nome rimase così anonimo e fu incapace di farsi sentire nella corsa per la libertà. Questo volk fu incapace di sfuggire il dominio britannico a causa dell'evoluzione della sua storia dopo il 1902 che lo paralizzò culturalmente. Mentre i volk neri d'Africa potevano liberarsi dei loro dominatori europei in un modo semplice e visibile, questo dimenticato volk era stato inserito in una definizione che lo rendeva parte dei “dominatori” politici della R.S.A. pur essendone culturalmente ed economicamente sconfitto. Non solo si trovava intrappolato nella rete schiavista creata dal suo conquistatore britannico, ma l'ignominioso passato della repressione coloniale britannica era stato gettato sul suo nobile nome, e durante lo stesso processo di lotta africana per la libertà diventò un paria agli occhi del mondo.
Questo rinomato volk, i cui membri erano stati acclamati come eroi di fama internazionale durante la Guerra Britannica [più conosciuta come II Guerra Anglo-Boera o II Guerra di Liberazione Boera. Ndr] e riconosciuti come i primi combattenti d'Africa per la libertà, è diventato il volk che anno dopo anno è accusato all'O.N.U. di essere un crudele oppressore.
Questo, l'UNICO e SOLO volk del mondo che può vantare di non avere le mani sporche di sangue, che sacrificò 30.000 anime (un sesto della popolazione totale) durante una lotta titanica per la libertà dal 1899 al 1902, è ora presentato all'Africa come il nemico pubblico numero UNO.
Questo volk è il volk dei boeri!
7. Vedi la nota a piè di pagina nella sezione dedicata all'Introduzione. 'volk': 'un gruppo di persone con una storia unica, una propria lingua, un proprio territorio (stato), una propria cultura, feste nazionali, inno e bandiera'. - Il traduttore. [Nella traduzione in italiano, a cura di Volkstaat.org, il termine “faulk” (adattamento di “volk”) non è utilizzato. Il termine “Boerevolk” (nella versione inglese del libro: “Boere faulk”) significa “volk dei boeri”, o “popolo-nazione dei boeri” (facendo coincidere il senso di “popolo-nazione” a quello di “volk”). In questa versione in italiano il termine “Boere faulk” della versione in inglese è tradotto: “volk dei boeri”. Ndr]
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